la mia pikes peak
Anche quest’anno ci siamo presentati a Colorado Springs pieni di speranze ed emozioni: partecipare alla seconda gara più antica d’America (seconda solo ad Indi) non ha davvero eguali in tutto il panorama motoristico attuale. Le aspettative sono sempre tante, anche il sogno di lasciare una firma sulla montagna si ripete ormai da ualche tempo: per me è la quinta partecipazione, con 3 podi alle spalle.
Arriviamo a Colorado Springs domenica 23 Giugno e purtroppo scopriamo che la cassa con la moto e ricambi vari è stata bloccata dalla dogana per qualche magagna burocratica…”bene”, avvisiamo subito i responsabili delle verifiche tecniche del giorno successivo e ci prepariamo ad una mattinata al cardiopalma: spostamento fino a Denver per soluzione burocratica, rientro a Colorado Springs, attesa della cassa, e non appena sarebbe arrivata, aggressione alla stessa per completare la moto e presentarci entro il primissimo pomeriggio alle verifiche tecniche.
Per fortuna siamo un team ben affiatato, e nonostante la giustificata tensione, riusciamo a venirne a capo. Incominciano così i gg di prove, da effettuare alle prime ore dell’alba, quando in attesa della luce, ci si ritrova nei box a rubare qualche minuto di sonno alla giuornata che sta per incominciare.
L’atmosfera è davvero unica, va vissuta almeno una volta nella vita, tra luci di proiettori che sagomano persone e mezzi immersi in una natura fantastica: non esitono spianate di cemento dove parcheggiare, ma piccoli spazi tra gli alberi e la natura circostante…
Quest’anno abbiamo avuto 4 giorni di prove, uno in più ripetto alle passate edizioni, e nonostante il gran lavoro di ricerca del setting ottimale, questa montagna pare avere sempre qualche jolly da giocare per metterti in crisi: siamo in alta montagna, con condizioni che cambiano ogni 5 minuti e di conseguenza anche l’asfalto ne risente continuamente. Entro il venerdì riusciamo a staccare un quinto posto di classe, che determina così la nostra posizione di partenza…e poi tutti alla Fan Fest, ovvero la città intera di Colorado Springs accogli tutti i partecipanti con feste, musica, esposizioni, manifestazioni, ecc…dove noi portiamo il nostro piccolo angolo di italia con gazebino e simpatia.
Domenica mattina: solita sveglia alle 3:30 am, ci si mette in macchina e raggiungiamo i 2700metri della partenza, dove dopo qualche ora saremmo dovuti partire a gas spalancato. Tra ultimi setting, preparazione dei materiali e qualche intervista, la luce si alza ed i primi motori incominciano a rombare. Prima di noi le classi 1200 e superbike, poi, finalmente, la heavyweight supermoto, che quest’anno comprende anche moto bicilindriche di innegabili migliori performance. Qualche critica è stata portata, ma in ottica 2015, ora c’è solo da ricordarsi la lingua d’asfalto più emozionante al mondo: 19 km e 156 curve…in una boccata d’ssigeno.
Credo di aver interpretato al meglio la gara, per quelle che erano le mie possibilità tecniche ed il mio bagaglio di esperienza personale, per questo, nonostante il risultato non sia proprio “il risultato”, siamo contenti e soddisfatti, con al nostro attivo una riduzione del tempo personale e la consapevolezza di come poter lavorare per il prossimo anno.
Un doveroso ringraziamento va a tutti voi, che mi supportate in queste avventure ma soprattutto mi date la possibilità di portare aventi un sogno, italiano, nel mondo !!! c u next !!!